Eccomi qui di ritorno. Ritorno dopo una lunga pausa, non da un viaggio ma da una pausa dovuta a motivi familiari.
Ora sono tornato, e visto che non sono andato “spaccato”, non mancherò di farvi qualche report da qualche viaggio che mi auguro foriero di soddisfazioni.
Il mio bankroll è intatto, e sarà una delle armi con le quali mi accingo a riprendere (e – si spera – a vincere) Sono circa due mesi che ho ripreso, ma solo ora posso dire di essere pronto al cento per cento. Negli 8-9 mesi precedenti ero stato quasi completamente fermo: quando la “testa” non c’è o e’ presa da altro e’ meglio stopparsi anziché tirarsi addosso sconfitte inevitabili che ci farebbero perdere soldi e fiducia. E invero in quelle rarissime volte che avevo approcciato il tavolo, mi ero reso conto che il mio gioco si era più che involuto addirittura dissolto.
Ad aprile ho ripreso, ma nonostante due bei successi (ve ne parlerò in futuro), sentivo che non avevo ancora fondo e resistenza ne’ tantomeno brillantezza. Come un atleta che riprende dopo un lungo infortunio, deve riprendere il ritmo partita 🙂
Ora son pronto. E me ne sono accorto. Da una sconfitta, perché è nelle sconfitte, se le si analizza a mente fredda, che possiamo imparare e limare e aggiustare il nostro gioco.
Dunque dieci giorni fa sono a Nova Gorica, per un torneo da 1000+100. Vado animato dalle migliori intenzioni, testa sgombra, con la giusta concentrazione. 60 iscritti, 30 al Casinò Perla e 30 al Casinò Park, tavolo finale previsto per il giorno successivo.
Capito in un tavolo sicuramente abbordabile, un paio di giocatori medi, forse anche leggibili, 5-6 di livello basso, uno dei quali dovrà nei miei piani consegnarmi una buona parte del proprio stack :).
Schermaglie iniziali, assolutamente normali. Chiamate anche da posizioni deboli. Perfetto, ho già individuato quei 2-3 giocatori che mi faranno call da inferiore :).
Perdo 3000 dei 10.000 iniziali, anche poco, quando con A-Q e board Q-x-x-x-x un giocatore gioca in slow play K-K fino al river.
Dopo qualche livello, sui bui 200-400, lo stesso giocatore, da utg fa limp, tutti foldano fino a me che sono sul bottone e trovo A-K suited. Rilancio a 1200 per isolarlo e infatti i blind passano. L’originario limper rilancia a 4200. Non lo metto in A-A o K-K. Ci penso, ripenso a come ha giocato in passato, lo metto in A-K o comunque A e qualcosa. Sono quasi certo che con una coppia, una qualsiasi coppia avrebbe fatto call, tranne forse una coppia piccolissima. Allora rilancio all in a 12.000 per prendere il piatto preflop e ricevo un istant call. Ahi ahi, istant call, ho sbagliato a leggere? No invece ho letto bene e l’avversario ha A-Q. Un Q al flop elimina ogni sofferenza al mio avversario e nessun kappa nel board e il mio torneo è finito.
Da cosa ho capito che sono pronto per tornare in pista? Dal fatto che mi sono alzato dal tavolo, senza dire una sola parola di commento, niente bestemmie, niente ironie, nessuno sbuffo, solo salutando e allontanandomi soddisfatto per la giocata e la lettura fatta. E con la massima
tranquillità. La stessa tranquillità e freddezza che mi permetteranno di ottenere buoni risultati in futuro………………………………
A presto
tonyg