In altri articoli, abbiamo citato Sklansky come uno dei migliori esempi di matematici dediti al gioco del poker professionistico. Lo stesso giocatore e matematico, nel 1999 ha pubblicato un libro sui teoremi fondamentali del poker , un misto tra statistica e psicologia, volto a studiare quegli aspetti del gioco che restano sempre un po’ nell’ombra. Una delle varie teorie spiegate da Sklansky, riguarda i cosiddetti livelli multipli. Utile per sviluppare una strategia di poker vincente!
I livelli di cui parla Sklansky sono sei: Non so niente; Cosa ho?; Cosa ha il mio avversario?;Cosa il mio avversario pensa che io abbia?; Cosa il mio avversario pensa che io pensi che egli abbia?; Cosa il mio avversario pensa che io pensi che lui pensi che io abbia? Queste domande, prima o poi, ce le siamo posti più o meno tutti quanti, noi amanti del poker. Certamente, i sei livelli di Sklansky, costituiscono un vero e proprio labirinto, soprattutto negli ultimi due livelli spiegati. Proviamo ora ad analizzarli singolarmente. Il livello 0 (non so niente) comprende quei giocatori che non conoscono nemmeno le regole del gioco ed è citata esclusivamente per completezza.
Non a caso è chiamato livello zero.
Il livello 1 (cosa ho?) comprende quei giocatori che conoscono le regole del gioco ma che non hanno alcuna curiosità, interesse o capacità di andare oltre le proprie carte. Il giocatore farà affidamento esclusivamente alla forza della propria mano, senza preoccuparsi delle carte dei propri avversari.
Il livello 2 (cosa ha il mio avversario?) comprende quei giocatori che si pongono il problema di immaginare cosa possieda il proprio avversario. Quindi, in questo caso, si porrà anche la domanda se l’avversario in questione stia bluffando o meno.
Il livello 3 (cosa il mio avversario pensa che io abbia?) è il primo della serie di livelli in cui i giocatori suppongono supposizioni.
Infatti, noi non possiamo sapere cosa pensa il nostro avversario, né questo può sapere di quali carte disponiamo, quindi si tratta di supporre una supposizione. In questo caso, non solo il giocatore cerca di capire se un avversario stia bluffando, ma cerca di capire anche se il proprio avversario possa capire un nostro eventuale bluff. Ovviamente, oltre il bluff, si possono considerare altre categorie di supposizioni.
Il livello 4 (Cosa il mio avversario pensa che io pensi che egli abbia?) è il livello che comincia a fare la differenza tra i giocatori di poker più avanzati. A questo livello, appartengono coloro che riescono ad avere una ottima lettura del giocatore a 360° che comprende anche il linguaggio non verbale, i movimenti, il tipo di puntate, le attese eccetera.
Il livello 5 (Cosa il mio avversario pensa che io pensi che lui pensi che io abbia?) è il livello più difficile in assoluto ma che allo stesso tempo, per questo, viene ritenuto poco serio e più filosofico che psicologico. I giocatori compresi in questo livello, tengono maggiormente in considerazione le loro supposizioni che il gioco stesso.
Tuttavia, nonostante questo livello sia a metà tra l’assurdo e l’estremamente arduo, non è detto che alcuni giocatori non riescano in questo intento. Sebbene questi casi siano molto rari, Sklansky li include nei suoi livelli e prova a fornirne qualche esempio.