Voglio descrivere due mani, giocate entrambe in modo poco ortodosso, ma giocate non da gambler o perché in tilt ma seguendo un sottilissimo filo logico. Mani che giocate in altre circostanze e in altri tavoli non le avrei mai giocate alla stessa maniera, probabilmente non le avrei giocate proprio.
Nessun libro vi dirà mai di giocare così, ed invero, in linea teorica, sono anche d’accordo. In linea teorica, appunto. Ma dato quel tavolo, quella immagine data al tavolo di me, quei giocatori, quelle posizioni ho fatto ragionamenti, forse anche molto border line, ma che si sono rivelati poi giusti.
Insomma poi la mia soddisfazione più grande e’ stata quella di aver avuto la giusta lettura e sequenza logica, ancor più della vincita dei piatti anch’essa consistente e non disprezzabile.
Prima mano:
Nova Gorica, in sei al tavolo, Omaha Pot Limit 5/5.
Al tavolo Max Rosa, uno dei giocatori europei piu’ temibili all’Omaha Pot Limit, Lorenzo Laganà pericoloso al cash , molto bravo in tornei in giro per l’Europa, un terzo giocatore, vecchia volpe, solido e chiuso, più altri due giocatori italiani, sicuramente all’altezza per capacità e potenzialità (infatti chiuderanno la serata rispettivamente a +8K e +5K).
Io come al solito gioco in over play, trasformo il gioco in un 10/20 di fatto. Loro mi conoscono, se lo aspettano, e all’inizio decido di seguire questa linea standard, non voglio generare sospetti. Meglio mostrare che e’ tutto standard, poi nel corso della serata deciderò la strategia da adottare per provare a sorprenderli.
Rilanciando preflop sempre (o quasi) e con tutto (o quasi) mi avvantaggio del fatto che non sempre, anzi sovente, non vengo creduto. Per cui in due occasioni, pur essendo nuts, puntando il pot una volta sul turn e una sul river, non vengo creduto, ed incasso………………
E arriviamo alla mano principale. Davanti ho circa 3K e sono in small blind. Riapro il gioco in reraise a 80 con 6d 8h 10h 10d, ancora due call e il bottone re-raise a 400. Io e altri due call. Il giocatore sul bottone per me ha sicuramente A-A-x-x-. Per come ha giocato fino al quel momento (sono ormai 3 ore che giochiamo), decido e son convinto di trovarmi contro A-A-x-x. Il che se da un lato mi fa partire in netto svantaggio dal punto di vista matematico, può darmi l’occasione, se la mia lettura e’ giusta, di prendere grandi profitti da piatti apparentemente innocui del tipo 6-8-K, 4-5-7 o 10-2-3 et similia. Sempre se ho letto bene, altrimenti saranno dolori.
Piatto dunque da 1.600, il flop non e’ quello sognato: J-Q-A senza colori. A questo punto se il bottone ha A-A come da me pensato io ho chance ridotte al lumicino (tra il 10 e il 20 per cento) e lui un bel tris d’Assi.
Però io ho io 10-10 in mano, quindi ciò riduce, e di molto, le possibilità che qualcuno abbia già chiuso scala. I due giocatori tra me e il bottone hanno davanti 600 e 800 in chip. Se io punto e loro hanno chiuso scala mi chiameranno, ma il bottone che ha davanti circa 4.000 folderà, io perderò il piatto ma non per 1600, ma per soli 600 o 800 chips. E comunque conserverei un 10 per cento di chance di vincere lo stesso la mano con un colpo di fortuna
Ma se non hanno scala faranno un easy fold.
Penso un attimo e punto piatto per 1600. I due tra me e il bottone fanno fold, ma uno prima di farlo ci pensa un po’. Non ha scala, altrimenti avrebbe chiamato subito, ma prima di foldare pensa un po’, facendomi sudare freddo. In realtà poi questo suo pensare mi avvantaggia poi con il bottone.
Il gioco arriva al bottone, ci sono 3200 nel piatto, io ho circa 1300 ancora davanti, mentre lui ha più di me. Non chiama subito, perfetto per me: non ha la scala! A questo punto le cose incominciano a svilupparsi come avevo pensato.
Lui conferma che ha A-A in mano e che quindi ha chiuso tris. Pensa e pensa, e un po’ alla volta incomincia a ritenere che non posso essere in bluff, ma che ho davvero scala. Mi aiuta in ciò il fatto che ero primo a parlare, e partire in bluff, non tanto contro lui che appunto poteva essere messo in A-A ma contro altri due che pure avevano giocato 400 preflop e che quindi ben potevano avere tra le 4 carte in mano K-10, sarebbe stata mossa troppo avventata (in effetti io faccio molto affidamento sui miei 10-10 che possono aver risotto di molto la possibilità che ci siano altre scale in giro e che comunque non avrei perso 1600 ma solo 600 e 800 cioè lo stack dei due opponenti).
Bene primo punto a mio favore, il fatto che lui è entrato nell’ottica che sicuramente ho scala. Adesso lui deve valutare se chiamare o no. Se mi fa scala, come ormai sembra dare per assodato, si rende di essere in svantaggio, e non di poco, ma e’ chiaro che gli rincresce mollare il piatto, ancor piu’ dopo aver floppato il tris che sognava.
Allora gli faccio pressione “sporca”: ho ancora 1300 davanti, lui di più. Parlando come uno che ha già fatto scala gli dico di rilanciare tutto e chiamarmi gli ultimi 1300. A questo punto realizza che non deve mettere solo 1600, ma 2900, perchè se non chiude full sul turn, io punterò tutto quello che ho. E qui fa un conto rapido: ha impegnato solo 400, ma non ha voglia di impegnarne altri 2900. Sono la vincita di tutta la sera fino a quel momento, giocarsela tutta in una mano, partendo anche da sotto…………………..e poi mi aiuta indirettamente il fatto che uno dei che hanno passato ha pensato a lungo prima di passare: non avendo scala, cosa pensava? Probabilmente aveva un tris piccolo o una doppia coppia, e quindi lui pensa di avere 8 carte buone per battermi, anzichè 10.
Questo più quello più quell’altro ancora, pensa e ripensa e a malincuore (ma non sbagliando in linea teorica a mio avviso) mostra i due assi e folda.
Una mano poco ortodossa, ma fruttifera. Una posizione scomoda, primo a parlare in small blind, ribaltata a mio favore. Ma quello che più di tutto era da tenere in considerazione era che i giocatori al tavolo erano molto forti, non gambler, ma giocatori capaci di ragionare e valutare, che accumulavano e gestivano. Con giocatori standard o scarsi non avrei mai puntato e talvolta non neanche entrato nella mano
A breve l’altra mano, anch’essa poco ortodossa.
tonyg