La Fold Equity nel poker è un concetto legato al calcolo del vantaggio derivante dal fold avversario e, più generalmente, alla possibilità che il nostro avversario foldi. Più analiticamente, questo concetto è particolarmente utile nei tornei no limit in cui si affronta una situazione di short stack. Per poter calcolare la fold equity, occorre quantificare due elementi quali la probabilità che un avversario abbandoni e il guadagno nel caso in cui l’avversario effettivamente vada in fold. Il prodotto di questi due elementi, offre come risultato la fold equity. Il concetto, come si può ben intuire, è abbastanza complicato ma molto utile nella situazione di gioco considerata. Ora, proviamo a capire come calcolare i due elementi necessari al suo calcolo.
Per quanto riguarda la probabilità che un avversario abbandoni, si deve procedere attraverso una stima approssimativa basata sui comportamenti dello stesso avversario nella medesima situazione. In questo modo, tenendo presente una percentuale di quante volte effettivamente esso abbandoni, potremo avere il fattore che ci serve per la nostra moltiplicazione. Per esempio, se l’avversario sul quale calcoliamo la probabilità di fold abbandoni, nella medesima situazione, 8 volte su 10, allora avremo una probabilità di fold dell’80%.Si tratta di una strategia di poker semplice e utile.
L’altro fattore che ci interessa conoscere per calcolare la fold equity, è il guadagno che ricaveremmo nel caso l’avversario in questione abbandoni effettivamente. Questo fattore si calcola sottraendo la equity calcolata quando il giocatore foldi ad un nostro raise, alla equity calcolata nel caso lo stesso avversario chiami il nostro raise. In pratica, si calcoleranno gli odds tenendo presente le possibilità che il nostro avversario possa foldare, eliminando come possibili minacce molte delle mani che seppur vincenti non sono comprese in quella gamma di punteggi che danno al nostro avversario la sicurezza di chiamare. Quindi, ad esempio, nel calcolo delle odds, non terremo conto delle mani tipo QQ e JJ, che il nostro avversario solitamente non ritiene sufficienti per un call.
Questo calcolo è più difficile rispetto a quello della probabilità che un avversario abbandoni, quindi provvediamo subito ad un esempio pratico.
I giocatori più esperti, sanno bene che per calcolare le proprie probabilità di vittoria, basandosi sulle sole carte nel pocket, queste sono calcolate sommando le varie percentuali delle nostre odds legate agli outs che ci favorirebbero. Ad esempio, in una mano giunta al flop, in cui il possediamo due Jack, con A, 4, 5 di flop, si avrebbe il 19% di vincere contro l’81% di una coppia d’assi, così come per una coppia di K e di Q. In caso di uno scontro con un’altra coppia di Jack, sarebbero del 50 e 50. Considerando una somma dei vari outs come un numero pari a 16 combinazioni possibili, per calcolare la propria probabilità di successo, si dovrebbe procedere in questo modo: 19%(3/16)+19%(6/16)+19%(6/16)+50%(1/16). Questa formula, che si può più genericamente scrivere (%vittoria)(outs/somma combinazioni possibili delle carte ancora in gioco) va ripetuta e sommata per ogni outs che possa interessarci (quindi A, K, Q, J).
Ora, considerando la stessa formula, la logica della fold equity vuole che la percentuale dei vari prodotti, tanga conto delle carte con le quali il nostro avversario sicuramente abbandonerebbe ad un nostro raise. Quindi, ad esempio, nel caso esso si pensa possa procedere esclusivamente con una coppia di Assi e di K, il nuovo calcolo si effettuerà nel seguente modo: 19%(3/16)+19%(6/16)+100%(6/16)+100%(1/16). Questo è il calcolo della probabilità di vittoria tenendo conto della probabilità di fold.