Tutti gli sport individuali propongono ogni anno un appuntamento più importante degli altri. Un appuntamento nel quale i campioni affermati vogliono coronare la propria carriera e gli outsider sognano il grande salto di qualità. L’appuntamento di cui sto parlando vale una stagione, vale a volte un intera vita, si tratta del campionato del mondo.
Tendenzialmente il mondiale dovrebbe essere quell’evento che sancisce quale sia il campione più forte (anche se poi la competizione secca ovviamente può premiare anche persone in quell’anno decisamente in ombra) e di conseguenza è un appuntamento che genera passione e attesa nei confronti di protagonisti, tifosi e anche semplici appassionati.
Il poker ovviamente essendo uno sport non può esimersi dall’avere il suo campionato del mondo.
Ma nel poker esiste una contraddizione profonda proprio nel momento del mondiale. Sì perché a differenza di tutti gli altri sport individuali dove al mondiale arrivano soltanto i più forti nel poker avviene l’esatto contrario. Fiumi di appassionati, amatori, personaggi televisivi, qualificati online e naturalmente anche grandi nomi hanno affollato in questi ultimi anni le sale del Rio di Las Vegas per tentare di aggiudicarsi il Main Event delle WSOP. Negli altri sport in un mondiale ci sono al massimo poche centinaia di protagonisti, nel Texas Hold’em alcune migliaia.
Il boom mediatico del texas hold’em sicuramente ha fatto bene al nostro sport rendendolo in generale più visibile a tutti e uscendo da quel luogo comune di poker=azzardo. Però indubbiamente tutta questa popolarità ha reso l’evento dell’anno più una grande festa del poker che un campionato mondiale.
Se negli altri sport il campione del mondo risulta sempre essere un personaggio conosciuto e forte nel poker post Moneymaker chi vince il main event generalmente è un perfetto sconosciuto che ha imbroccato il torneo della vita (dando per scontato che sia cmq un buon giocatore perché senza abilità pur con tutta la fortuna del mondo un main event delle WSOP non si vince).
Quindi se il main event delle WSOP può sembrare una grande lotteria esiste un evento che possa essere definito come il campionato del mondo, dove i più grandi campioni si affrontano per raggiungere il braccialetto praticamente tra di loro senza l’esercito di amatori pronti a fargli lo sgambetto?
Fino a una settimana fa la mia risposta sarebbe stata: sì c’è ma è un torneo H.O.R.S.E nel NL hold’em purtroppo non esiste.
Ma oggi la mia risposta è diversa. Esiste, eccome se esiste, il mondiale di NL Hold’em. Ed è appena terminato nella magica atmosfera londinese.
Sono rimasto infatti a bocca aperta nel seguire il main event delle WSOPE. Buy in elevato (10.000 sterline quasi il doppio del main WSOP), struttura pazzesca (20.000 chips e 2 ore i bui), pochi qualificati online, tutti i grandi nomi presenti e soprattutto “soli” 362 iscritti. Vi bastano già questi dati per definire questo evento il campionato del mondo?
Se non vi bastassero basta iniziare a seguire le evoluzioni dei nostri amati campioni per capire che questo non è stato un torneo come gli altri. Il tavolo finale infatti è stato il più lungo della storia con ben 22 ore di gioco consecutive e l’HU finale e durato giusto la bellezza di 240 mani superando l’ormai mitico HU dell’Horse del 2006 tra il compianto David “Chip” Reese e Andy Bloch.
Non siete ancora convinti? Va bene allora andiamo a vedere come è andata e vediamo se conosciamo qualche nome tra coloro che sono andati ITM:
1John Juanda
5 Daniel Negreanu
6 Scott Fischman
11 Johnny Lodden
12 Soren Kongsgaard
15 Brian Townsend
18 Mike Matusow
19 Erik Seidel
… questi solo i nomi più conosciuti ma vi assicuro che tutto il tavolo finale era composto da giocatori fortissimi e vincenti.
Bene il mondiale si è dunque concluso con una battaglia epica tra il fortissimo giocatore online Stanislav Alekhin e il pro del team full tilt John Juanda.
Alla fine l’ha spuntata Juanda che si è laureato campione del mondo esibendo orgoglioso il braccialetto.
Che ne dite? A me il ragazzo sembra promettente…
Complimenti davvero a Juanda (ammetto di essere un suo grande fan) e complimenti a chi ha inventato questo torneo. Anche perchè da appassionato avevo voglia dopo qualche anno di lotterie di tornare a gustarmi un VERO campionato del mondo.