Con Stop and Go nel Poker si intende una strategia che prevede un call su un raise in preflop e successivamente un all-in in fase di flop. Prima di procedere per un’analisi più dettagliata, evidenziamo come questa strategia sia simile al check & raise ma ne sia del tutto differente, sia per esecuzione, sia per intenzione. Infatti, lo stop and go è una strategia che adottano soprattutto coloro che sono fortemente intenzionati ad andare in all-in. In più, questa manovra è applicata, la maggior parte delle volte, in situazioni di short stack , ovvero con degli stack piuttosto bassi, in quanto l’obiettivo di questo particolare all-in è quello di valorizzare il numero delle chips restanti sia per chi attacca, sia per chi subisce.
Lo stop and go deve attendere un momento particolarmente propizio in cui si presentino tre elementi fondamentali. Il primo ed il secondo, come abbiamo già spiegato, sono la situazione shortstack e il desiderio di andare in all-in. La terza condizione favorevole al dispiegamento di tale strategia, è la presenza del raise di un avversario. Infatti, lo stop and go, si differenzia da un normale all-in di preflop, per il fatto che esso avvenga solo in flop. Infatti, mentre un all-in di preflop potrebbe vedere l’avversario chiamare a parità di condizione (community card non visibili), nello stop and go, si fa leva sulla possibilità che il flop possa sfavorire il nostro avversario e che questo possa semplicemente abbandonare pur di non sperare in una sorte migliore in sole due carte.
Qui si vuole porre in evidenza l’obiettivo dello stop and go, ovvero quello di far foldare l’avversario, precedentemente attore di un raise. Infatti, mentre un all in in pre flop, prevede che il nostro avversario (che già è andato in raise, quindi possiede carte buone) possa godere di 5 carte per migliorare il proprio punteggio, in fase di flop, questo potrebbe non ricevere le carte desiderate e quindi avere a disposizione solo turn e river per concludere o migliorare lo stesso punteggio. Nel flop, statisticamente, la maggior parte delle volte non va per il verso giusto, quindi nel caso avessimo delle carte decenti, un all in sarebbe l’ideale per rubarci il primo raise di preflop. Ora, l’unica differenza è quella tra un gioco in posizione ed uno fuori posizione.
Una cosa è infatti proporre l’all-in prima del nostro avversario, una cosa è proporlo dopo. Nel caso in cui giochiamo prima del nostro avversario, ben che vada questi abbandonerà e ci prenderemo il pot del preflop. Nel caso in cui, esso guidi ancora il gioco, avendo la parola per primo, il nostro all-in ci permetterà di vincere anche la sua seconda puntata. Nel caso si tratti di una puntata base, il nostro all-in avrà ancora più effetto. Inoltre, proprio da questa puntata dell’avversario, potremo capire quanto il flop gli sia venuto in contro. Giocare in posizione, quindi, si rivela ancora una volta, un vantaggio importantissimo.