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TONY G – trasferta a Montecarlo – parte 1

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Eccomi qui di ritorno, dopo un po’ di silenzio. Non sono rimasto fermo, anzi: Las Vegas, Riga e Montecarlo in aprile e maggio, ma di ciò leggerete nel prossimo numero di Poker Sportivo, quello di luglio (con foto esclusive di Mike Tyson, incontrato a teatro a Las Vegas). E poi a giugno il Parentium Open, un 1000+100 in Croazia, sulla costa istriana, che mi ha visto finire al terzo posto. E poi ancora Sofia, per un cash game molto abbordabile.

Ora invece, primo week end di luglio, la meta è Montecarlo. Il motivo palese della scelta di questo week end e’ che si inaugura la stagione allo Sporting, il casinò estivo che apre solo a luglio e agosto. Il motivo recondito è quello di portare un attacco al Casinò e anche fare un raid al cash game, visto che da pochi mesi anche nel Principato si gioca con regolarità il cash game.

Partiamo io e Max, l’avvocato del poker. Partenza alle 7 del mattino. Grazie ad Alitalia, dal nord-est dobbiamo volare prima a Roma e poi da lì a Nizza: e si meravigliano che gli italiani preferiscono volare con altre compagnie! Sul nostro volo (il Roma – Nizza) c’è anche l’azzurro Aquilani che evidentemente per le vacanze post Europeo ha scelto la Costa Azzurra o qualche località nei paraggi (piu’ difficile credere che sia venuto a firmare in gran segreto per il Nizza o il Monaco J ).

Prima bad beat per Max: il suo bagaglio non è arrivato ed è rimasto a Roma. Io invece mi salvo da questa bad beat: avevo solo bagaglio a mano! Alle volte dalle piccole premonizioni si capisce come andrà il week end…………………

Fatta la denuncia di smarrimento, ci comunicano che entro la serata gli recapiteranno il bagaglio in albergo direttamente a Montecarlo. Montiamo su un taxi e in mezz’ora, verso mezzogiorno, entriamo in un assolato Principato.

Ci rinfreschiamo in albergo e poi, considerando che Max è senza bagaglio, decidiamo di rinunciare alla spiaggia e pranzare in centro, al ristorante del Caffè de Paris. Nonostante la giornata calda, la piazza del Casinò è affollata, probabilmente turisti di giornata in cerca di vip o volti noti da immortalare nelle loro macchine fotografiche o nei telefonini. Insomma il classico gusto di dire al ritorno a casa “io c’ero” o “io l’ho visto”.

Il menù del caffè de Paris come al solito ci lascia nell’incertezza sul cosa ordinare vista l’offerta varia e consistente anche numericamente. Vorremmo mangiare poco, ma le porzioni sono maxi e anche solo con un antipasto e un primo ci sentiamo pieni.

Programma del pomeriggio: riposo, passeggiata, attesa della valigia, forse shopping. Per la serata prenotiamo già da subito al ristorante dello Sporting, per le 22. Io me ne torno in camera e mi faccio 2 ore di sonno. L’albergo Fairmont è stato completamente rinnovato: si tratta dell’ex Hotel Loews, quello della famosa curva Loews del circuito cittadino di Formula 1, la curva più stretta, quella proprio a gomito dove i bolidi quasi devono fermarsi prima di imboccare il tunnel dal quale poi si sbuca sul porto. La vista sul mare è bellissima, gli yacht che mollemente si adagiano sull’acqua sono semplicemente spettacolari.

Il Fairmont poi offre piscina con acqua di mare sul tetto dell’albergo al sesto piano, da lì si ha una vista dell’insenatura di Montecarlo, quella che dal centro arriva fino allo Sporting, dove si disputano anche le tappe dell’EPT, ma alle 18, quando mi sveglio, non ho voglia di piscina. Basta oziare, un’affacciata al terreno di gioco è necessaria.

Il Sun Casinò è al piano terra dell’Hotel Fairmont, e in un angolo hanno ricavato lo spazio per il poker, dove vi sono 4 tavoli per il cash game.

Arrivo alle 18 e ci sono due tavoli aperti: 10-20 texas no limit. Minimo 1000 per sedersi. Cambio 4.000 e il floorman gentilissimo mi porta al tavolo. Ma con mia sorpresa al tavolo, nonostante i miei 4mila sono praticamente short!!!! C’e’ solo unio che ha meno, gli altri hatto tutti tra 5 e 10mila. La cosa non mi aggrada, non ho voglia di tornare in camera a prendere altre munizioni, mi alzo istantaneamente. Sull’altro tavolo vedo che tutti hanno tra 500 e 2000 euro. Posto c’è e così faccio cambio tavolo. Mentre sull’altro tavolo si giocava e si puntava forte con niente, e talvolta anche qualcosa meno, su questo invece il gioco ha uno sviluppo particolare: talvolta limpano in 5-6, talvolta ad un raise foldano tutti o si gioca heads up.

Praticamente in un paio di ore faccio solo un piatto veramente consistente: dopo un raise preflop a 80 fatto con 9-9, restiamo in 3: al flop A-7-5 rainbow. Check, check e io ultimo a parlare check. Al turn 9. Il primo punta 200, il secondo folda e io mi limito a chiamare: intanto ci sono due quadri a terra, è chiaro che rischio di perdere il piatto se e’ in draw a colore, ma sono certo che se non chiude proverà lo stesso a portar via il piatto. Il river mi porta un 7 per farmi chiudere un full. L’avversario esce puntando di 500, io gli rilancio a 1300 e lui fa istant call: mostro il mio full e mucka.

Dopo un po’ qualche giocatore si alza, quelli che restano sono short e iniziano a giocare di all in pre flop, per cui non volendo restituire il maltolto con 1K di vincita preferisco abbandonare. Meglio una piccola vincita, fa morale e non guasta l’umore!

Ah, non vi ho detto il rake. Il rake è un assolutamente improponibile 5%. E senza cap! per cui se un piatto fosse di 6mila euro, prendono 300 euro!!!!!!!!. Ragion per cui, se non si ha un edge enorme sugli avversari (o almeno si pensa di averlo), è meglio lasciar perdere.

E’ chiaro che avendo clienti turisti, per il momento al casinò va bene così. Ma se vogliono creare una rete fissa di giocatori è chiaro che dovranno rivedere il rake che attualmente è assolutamente scandaloso, improponibile e soprattutto insostenibile. Vedremo come evolverà……………..

Dunque sono le 20, Max ha ricevuto la sua valigia, posso andare a prepararmi per la serata……………………………..

(continua)……………………..

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