Vai al contenuto

Alberto Russo (grandealba)

  • di

Alberto Russo è il capo redattore di Card Player Italia e un giocatore di poker riconosciuto. Ci ha concesso la seguente intervista:

1- Ciao Alberto, come si diventa capo redattori di una prestigiosa rivista di poker internazionale?
Ciao ragazzi, mi sono avvicinato al poker verso la metà del 2005 quando da semplice appassionato ho cominciato a frequentare il forum di texasholdem.it (oggi divenuto assopoker.com). Ero il 32imo utente e cominciai subito a fare un sacco di domande perché provenivo dal classico poker a mazzo ridotto e volevo capire come organizzare un torneo di texana con i miei amici.

A luglio organizzai il torneo con una ventina di amici, fu subito un grande successo e soprattutto mi permise di appassionarmi molto al Texas. Così dopo un po’ mi ritrovai io stesso a rispondere alle domande dei nuovi utenti che ogni giorno entravano nel forum. La community cresceva in fretta e il poker in Italia cominciava prepotentemente a diffondersi, così verso novembre fui contattato dall’amministratore che mi propose di lavorare al progetto del primo portale italiano sul poker che intendeva realizzare. Accettai di buon grado! Da quel momento ho iniziato ancor più a mettere anima e cuore in tutto quello che ruotava intorno al mondo del poker: cominciai a viaggiare per i tornei europei facendo i primi blog italiani dell’Ept in tempo reale, interviste esclusive ai campioni (una mia intervista a Gus Hansen fu tradotta anche da un sito spagnolo!), presi contatti con le pokerroom per organizzare i primi tornei online per soli italiani. E’ stato un anno impegnativo ma molto divertente, ho realizzato il sogno di far coincidere il lavoro con la passione e ho avuto l’opportunità di conoscere tantissimi tra appassionati e campioni. Questo mi ha concesso di avere l’onore di essere contattato la scorsa estate da Luca Pagano e Max Pescatori per dirigere la rivista che avevano intenzione di far partire quanto prima in Italia. Fui subito entusiasta del progetto e ad ottobre 2006 è nato il primo numero di Card Player Italia.
2- Come ti trovi in questi panni?

Splendidamente. Devo dire che non è stato difficilissimo passare dal web alla carta stampata, tutto il lavoro svolto sul portale ha gettato delle solide basi su come impostare la rivista. Agli inizi la cosa più dura è stata creare quasi da zero i primi numeri, ci siamo ritrovati a lavorare anche 18 ore al giorno ma il coinvolgimento è sempre stato talmente intenso che il tempo volava via in fretta e non vedevi l’ora di vedere la rivista stampata appena “sfornata” dalla tipografia. Ancora oggi ogni numero rappresenta una gratificazione e un punto di arrivo per il lavoro svolto e allo stesso tempo un punto di partenza per migliorarsi con il successivo.

3- Che trascorsi pokeristici e giornalistici hai?

Ho avuto la fortuna/sfortuna di appassionarmi al mondo del poker nello stesso istante in cui cominciavo a migliorare il mio gioco. Le due cose non si conciliano bene purtroppo perché ognuna delle due richiede seri periodi di impegno. Così mi ritrovo più a scrivere di poker che a giocarlo effettivamente quanto vorrei. Di questo aspetto mi sono ritrovato spesso a parlarne con Luca (ndr Pagano), lui rappresenta proprio l’incarnazione di questo dualismo: è un giocatore professionista che si è sempre dedicato, e continua a dedicarsi, tantissimo alla diffusione del poker in Italia e a volte mi ha confidato che è davvero difficile portare avanti entrambe gli aspetti senza pregiudicare qualcosa. In tal senso questo è anche il mio piccolo rammarico.

Trascorsi giornalistici veri nel senso del termine non ne ho mai avuti (se tralasciamo la direzione del giornale scolastico al liceo!) ma ritengo che il tempo trascorso sul portale sia stata un’ottima gavetta anche perché ho feci diverse inchieste in prima persona, come quella relativa all’oscuramento dei siti nel gennaio 2006 che poi ritrovai citata su diversi blog e siti web.

4- Cosa ne pensi del movimento pokeristico italiano attuale, sono stati fatti passi da gigante, credi che ci siano i margini per crescere ancora?

Assolutamente sì. Fin’ora abbiamo posto buone basi per quello che deve essere l’obiettivo vero e proprio: il riconoscimento e la regolamentazione del Poker in Italia da parte delle istituzioni.

5- Il tuo lavoro ti permette di viaggiare molto, raccontaci qualche episodio curioso legato a qualche torneo…

La cosa più bella del viaggiare per i tornei è quella di essere a contatto con i giocatori che prima di tutto sono amici. Le serate a casa di Luca a Barcellona a mangiare kebab con Isabelle Mercier, in discoteca al Jimmiz di Montecarlo con Pescatori scatenatissimo ballerino, le nottate in camera con Ryu Alioto a giocare a “Ruspo” (una specie di Scopa con il bluff troppo divertente..!). Una delle più divertenti forse proprio con Ryu, quando una volta sulla ramblas siamo fuggiti da un ristorante all’aperto senza pagare il conto! Era nata per gioco, poi uno a cominciato ad alzarsi, l’altro ha iniziato ad allontanarsi e poi via di corsa ridendo..!

6- chi è il tuo giocatore preferito? Chi stimi di più in Italia e all’estero?

Ogni giocatore di poker degno di essere chiamato tale mi affascina. Ognuno a modo suo e sarebbe troppo lunga e probabilmente anche scontata la lista dei nomi che ti potrei fare. Sugli italiani mi fa piacere invece spendere due parole. Max Pescatori è veramente un grandissimo del poker. E’ stato il primo italiano a vincere un braccialetto (e ancora l’unico) di Texas Hold’em, e nessuno mi ha mai così impressionato nel vederlo giocare dal vivo. Su 5 o 6 eventi giocati in Italia ha vinto un Main Event, è arrivato secondo ad un altro Main e secondo ancora ad un 500. Impari più poker da lui seguendolo con attenzione per un giorno che non leggendo tutti i libri del pianeta, un giocatore di una solidità disarmante. Dario Minieri è un ragazzo incredibile, un talento straordinario. La cosa sconvolgente è che sta imparando a migliorarsi di evento in evento ed è destinato ad entrare nella storia del Poker, ne sono assolutamente certo. D’altronde ero pronto a scommettere su di lui già da tempo, l’ho voluto in copertina sul secondo numero di Card Player Italia (novembre 2006).

7- Sappiamo che sei anche un giocatore http://pokerdb.thehendonmob.com/player.php?a=r&n=65760 ti ritieni forte e competitivo o lo fai solo per divertimento e svago? Ti abbiamo visto protagonista del 300 + 30 sanremese in due occasioni!

Purtroppo non riesco a dedicare al gioco il tempo che vorrei potergli dedicare. Solo in questo modo potrei sapere se davvero potrei aspirare ad essere un giocatore competitivo. Al momento ho giocato pochissimi tornei ufficiali e su hendon mob purtroppo manca un risultato a cui tenevo davvero tanto: l’unico side event EPT che ho giocato è stato quello di Dublino dove ho clamorosamente scoppiato una bolla uscendo 19imo quando andavano a premio i primi 18.

Appena riuscirò a ritagliarmi il tempo necessario per mantenere la giusta concentrazione voglio provarci seriamente, promesso 😉

8- Giochi anche on-line? A che livello?

Gioco molto poco online, mi trovo molto più a mio agio seduto ad un vero tavolo da poker. Dopo aver passato tutta la giornata davanti al pc per lavoro non riesco proprio ad aprire una pokerroom. Pochissimi tornei MTT, gioco soprattutto sitandgo da 50 euro e cash NL200 che mi permettono di aver sessioni brevi al massimo di un’ora e mezza. Live posso giocare tante ore consecutive senza problemi, mi avranno forgiato le nottate di poker fino all’alba che facevo una volta.

9- Quale è la variante che preferisci?

Al momento è il Texas No Limit perché è l’unica che trovo live nei posti che frequento, ma se dovessi scegliere una variante alla quale dedicare tempo per migliorare il mio gioco sarebbe senz’altro l’HORSE perché è una variante estremamente affascinante che lascia pochi spazi all’improvvisazione e dove la skill trova margini di vantaggio più consistenti.

10- Giochi maggiormente cash o prediligi tornei multitavolo e sitngo?

Live sicuramente i tornei multitavolo e online i sitandgo.

11- Dicci cosa non ti piace del poker attuale in Italia…

In realtà non è che ci sia qualcosa che proprio non mi piaccia. Ci sono tantissime cose da migliorare sulle quali lavorare ma credo che sia una prerogativa di ogni grande movimento nato da poco e in veloce evoluzione. Un iter obbligato insomma, nel quale il poker da noi sta proseguendo piuttosto correttamente.

12- Chi è il PPP che più ti ha impressionato sia nel gioco che nella vita privata?

Dario Minieri. Le impressioni nel gioco le ho già descritte qualche riga più in alto. Quelle nelle vita privata, per quello che mi è concesso conoscerlo, sono altrettanto elogiabili. Dario riesce a mantenere sempre i piedi per terra nonostante il mondo del poker lo acclami (Hansen e Nguyen gli hanno fatto i complimenti, tutti i forum del mondo parlano di lui, tutti i giornalisti lo cercano, ha firmato autografi) trovando sempre il tempo di rispondere a tutti.

Non dimentichiamoci che è giovanissimo e che avrà già dovuto scontrarsi con delle situazioni difficili da digerire anche per chi avesse più esperienza di vita di lui. Con il poker ha imparato a farsi forza nella difficoltà e sta imparando ad applicare il concetto anche alla vita di tutti i giorni. Come si può non fare il tifo per questo ragazzo?

13- Prossimi impegni di Card Player italia?

Sicuramente una presenza più concreta di copertura degli eventi live italiani ed europei in sinergia con il nuovissimo sito cardplayeritalia.com che abbiamo appena lanciato. Come direttore editoriale è la cosa che più mi preme, i report degli eventi sono una parte troppo fondamentale e vanno curati al massimo con una attenzione particolare ai nostri giocatori italiani.

14- E tuoi prossimi impegni personali?

Ho diversi progetti nel cassetto, tra cui un programma di poker con ospiti in studio. Se riesco a renderlo compatibile con il lavoro della rivista cercherò di farlo partire presto sul web.

Lascia gli amici di pokerallatexana.com con uno spunto di riflessione personale sul mondo del poker…

Una volta ho letto da qualche parte che c’è sempre qualcuno che ha già detto qualcosa meglio di noi, quindi ho pensato di salutare gli amici di pokerallatexana.com con le parole di Thomas Jefferson, il terzo presidente americano: “Io credo molto nella fortuna. Per questo lavoro duramente, per trovarne quanta più possibile”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *