Ciao Alberto,
Questa è la seconda intervista, sono successe molte cose dal 2006 nel poker in Italia, fatto è che sei riuscito ad essere sempre uno dei protagonisti della scena con mille iniziative, commenti televisivi e molto altro, sei soddisfatto della tua carriera?
Ciao ragazzi, ebbene sì sono passati quattro anni dalla nostra prima intervista insieme, mi sa che sto diventando vecchio! Ti ringrazio per le belle parole, sono molto contento non solo della mia “carriera” ma di tutta la vita serena che le ruota intorno, senza il sostegno della quale non potrei riuscire a fare bene il mio lavoro.
Come vedi il poker in Italia e che prospettive leggi per questo 2010?
Il poker continuerà a crescere ancora e con margini importanti almeno per tutto il 2010. E non parlo solo in termini di raccolta, ma soprattutto in termini di fenomeno mediatico e socio-culturale. Solo per farvi un esempio, è stato appena lanciato un canale in chiaro, PokerItalia24, che trasmette poker 24 ore al giorno. L’Italia è stata tra i primissimi paesi in Europa a legalizzare il poker online e ha aperto la strada ad altri paesi dell’Unione che stanno seguendo il modello italiano, come per esempio la Francia. In questo 2010 sicuramente le novità più interessanti riguarderanno la possibilità di giocare in modalità Cash Game e l’innalzamento del buy-in oltre il limite dei 100 euro attuali, due novità che daranno vita ad un fertile periodo finestra in cui la raccolta aumenterà presumibilmente in maniera consistente e che provocherà l’arrivo nuovi operatori pronti ad investire nel nuovo mercato. Mi auguro che insieme a queste novità potremo annoverare anche l’introduzione del gioco Live nei migliaia di circoli sparsi sul territorio ancora in attesa di un protocollo di regolamentazione.
Abbiamo assistito al poker targato AAMS, molti parlano di ghettizzazione di noi italiani, costretti a giocare con fee alti e solo tra connazionali, te cosa ne pensi?
Nella mia opinione i fee attuali non dovrebbero essere visti come “alti” ma come “regolari”, bisognerebbe riflettere sul fatto che i fee a cui eravamo abituati prima dell’avvento del poker “legale” erano quote sulle quali le pokerrom non dovevano versare tasse allo Stato o sottostare alle regole dei Monopoli. E’ come lamentarsi del perché le sigarette al tabaccaio costino più di quelle di contrabbando. Con questo non voglio dire che le poker room prima agissero illegalmente ma che, visto che ancora non era stata prevista una regolamentazione, potevano permettersi di tenere fee più bassi di quelli che troviamo oggi nelle room con regolare concessione. Il problema degli italiani costretti a giocare solo tra loro al momento invece è un tema che da giocatore mi sta un pochino più a cuore: spero infatti che venga presto aperta la liquidità internazionale per tornare a vedere un poker che mi insegni realmente qualcosa, anche se su questo punto alcuni miei colleghi pokeristi potrebbero pensarla diversamente, molti di loro infatti stanno traendo un indubbio beneficio economico dal giocare in questi field mediamente più scarsi.
Parlaci della pregevole iniziativa PokerForLife.it ONLUS che ti vede impegnato con Luca nel sociale…
PokerForLife.it è un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di raccogliere fondi dal mondo del poker per destinarli alle associazioni umanitarie. Siamo nati meno di un anno fa e abbiamo già raccolto oltre 200.000 euro che abbiamo interamente devoluto alla Croce Rossa Italiana per le vittime del terremoto in Abruzzo. Quest’anno stiamo lavorando alla raccolta di fondi per costruire dei pozzi in Africa in collaborazione con Amref. Per tutti i dettagli e per aiutarci visitate il nostro sito www.pokerforlife.it
Hai un CV da giornalista già molto strutturato, preferisci il commento televisivo o la redazione di articoli?
Amo tutti i mezzi mediatici che mi permettono di avere un contatto con le persone, scrivere è sicuramente una grande passione che ho da sempre ed è stata anche la maniera più naturale che mi ha permesso di raggiungere fin da subito il pubblico di appassionati. Sono molto felice di essere pian piano approdato poi al mondo dello streaming online (dirette Ept ed Ipt) e della televisione (La7 e Dahlia TV) e spero davvero di avere la possibilità di continuare a fare il mio lavoro soprattutto attraverso i canali televisivi. Tuttavia ancora oggi scrivo settimanalmente il mio blog su IntelliPoker, la scuola di poker di PokerStars, e da diversi anni ormai porto avanti la mia rubrica personale That’s Pokah sulla rivista Poker Sportivo perché, si sa, il primo amore non si scorda mai 🙂
Far parte del Team di PokerStars è sicuramente una grande soddisfazione, dicci di più…
Essere nel Team PokerStars.it è come vivere un sogno meraviglioso dal quale non vorrei mai svegliarmi. Quale giocatore non vorrebbe portare la picca stellata sul petto e rappresentare la poker room più grande d’Italia e del mondo? E’ un onore e un privilegio per me esserne parte e spero di continuare a ricambiare la fiducia di PokerStars rappresentandola sempre al meglio fuori e dentro il tavolo da gioco.
Prossimi progetti per il 2010?
Questo 2010 non poteva davvero iniziare meglio per me: ho vinto il premio come Miglior Commentatore TV dell’anno agli Italian Poker Awards, ho giocato due tavoli televisivi che andranno in onda su Poker1Mania e ho appena ricevuto notizia di un altro paio di sorprese davvero straordinarie che non posso ancora rivelare! Ho appena finito di rinnovare il mio sito personale www.grandealba.com arricchito di nuovi contenuti e sto lavorando ad un progetto per l’estate insieme ad un mio caro amico regista per portare un nuovo programma sul poker nelle case degli italiani. Inoltre insieme a PokerStars.it stiamo lavorando ad un nuovo format televisivo e ad una sprizzante video-novità sul web che verrà annunciata i primi di Aprile. Chiedo venia se posso sembrare un po’ criptico ma come sapete in questo ambiente non si può annunciare nulla di nuovo se prima non viene ufficializzato dai comunicati stampa 🙂
Hai visto e commentato molti eventi nazionali ed internazionali, credi che ai giocatori italiani manchi ancora qualcosa rispetto al panorama internazionale?
Chi mi segue sa che sono da sempre un po’ critico con il gioco degli italiani, devo dire che però ultimamente ho notato un discreto margine di miglioramento che mi fa ben sperare per l’immediato futuro. Ai tavoli finali degli ultimi PokerStars Italian Poker Tour per esempio sono sempre più spesso approdati ottimi giocatori che hanno saputo regalarci grandi emozioni con delle giocate molto intelligenti. Attenti USA, stiamo arrivando 🙂
Raccontaci una curiosità alla quale hai assistito recentemente…
La rapina a mano armata all’Ept di Berlino, lol! Ero in pausa fuori l’entrata dell’albergo che ospitava l’evento quando ho visto una valanga di giocatori che si riversava impazzita per la strada gridando di scappare via… allora ho iniziato a correre anche io!
Ultima domanda, il poker è sempre una passione o lo vivi un po’ più come un lavoro?
lo vivo esattamente in modo biunivoco: il poker è sia una passione che un lavoro per me. E ormai mi sono talmente abituato ad essere pagato per fare quello che farei anche se non mi pagassero che se domani non accadesse più sarei costretto ad inventarmi una nuova passione e provare a crearci un lavoro intorno.
Ti ringraziamo per l’intervista e ti chiediamo di lasciarci con una frase libera per gli amici di pokerallatexana.com…
Visto che nella domanda precedente abbiamo parlato di passione e lavoro vi saluto, ringraziandovi per l’ospitalità, con una frase del poeta libanese Kahlil Gibran:
“Il lavoro è amore che si rende visibile. Se non potete lavorare con amore ma solo con disgusto, meglio allora che l’abbandoniate andandovi a sedere al cancello del tempio per ricevere l’elemosina da chi lavora con gioia”.