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4-6 giocatori (Shorthanded) – Pokerstrategy

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Nell’articolo precedente PokerStratgy.com ha analizzato come affrontre un tavolo finale nella fase iniziale. In questo articolo procediamo con la fase centrale e ci concentiamo su come giocare contro 4-6 avversari da big stack oppure shortstack.

4-6 giocatori (Shorthanded)
Average stack
Nell’articolo precedente PokerStratgy.com ha analizzato come affrontre un tavolo finale nella fase iniziale. In questo articolo procediamo con la fase centrale e ci concentiamo su come giocare contro 4-6 avversari da big stack oppure shortstack.

Con un average stack contro cinque giocatori al massimo si tratta di vincere il torneo. Prendere delle decisioni sbagliate può significare una veloce eliminazione. Con l’average stack esiste un fattore che è estremamente importante per noi. Abbiamo bisogno di essere in posizione contro gli short stack. Infatti, vogliamo giocare contro questi avversari ed evitare quei giocatori che hanno più chip di noi. Fino a quando non giochiamo un piatto contro un avversario con più chip di noi non dovremmo mai andare all-in per non perdere mai tutte le nostre chip.

Proponiamo un altro esempio grazie al quale si evidenzia la nostra strategia in questa fase del gioco:

Siamo in cinque al tavolo. I blind sono di 500/1000 con degli ante di 100. Siamo nello SB con 28k (28.000) chip e A3o in mano. Nel BB è seduto il chip leader con 74k chip. Prima di noi hanno passato tutti.

In cash game normali questo sarebbe un raise facile, dal momento che abbiamo un’equity positiva. Tuttavia, non si tratta di un cash game, ma di un tavolo finale e ciò richiede un approccio strategico. Vediamo quali sono le possibili opzioni.

Raise: è molto rischioso, poiché non sappiamo in che situazione ci troviamo a meno che al flop non arrivi AA3. Se formiamo una coppia di assi al flop, puntiamo ed il BB va all-in, non sappiamo cosa fare, dal momento che si tratta di un’esemplare situazione way-ahead/way-behind. Pertanto un raise con un board non perfetto ed un buon modo di giocare del BB è molto rischioso per le nostre chip.

Fold: con un fold eviteremo scaltramente un confronto. Ma ad essere sinceri un fold sarebbe molto, ma molto debole. Abbiamo una mano giocabile e giocare da fifoni con essa non esalta la nostra abilità.

Limp: quindi resta soltanto il limp. Spesso esso viene sottovalutato, ma abbiamo una mano troppo debole da poter rilanciare contro il chip leader e troppo forte da poter semplicemente passare. Pertanto effettuiamo un limp. In questo modo restiamo in gioco e possiamo vedere quello che accade. Se leghiamo bene con il flop puntiamo; altrimenti vediamo come agisce il BB, reagendo con un call (pot-odds) oppure buttiamo via la nostra mano, senza aver investito molto.

Se ora modifichiamo l’esempio affermando che il BB ha soltanto 8 BB, il nostro modo di giocare cambia radicalmente.

In questo caso la decisione è chiara: andiamo all-in. A meno che non abbia due assi, ci sono discrete possibilità che passi oppure che siamo soltanto leggermente sfavoriti, se non addirittura leggermente favoriti con il nostro asso in mano.

In sintesi: con un average stack e soltanto 4-6 persone in gioco giochiamo in modo attento contro il big stack ( o i big stack) ed in modo aggressivo contro gli short stack.

Big Stack
Con un big stack il nostro approccio cambia poco. Dovremmo evitare grandi rischi. Infatti, non siamo preoccupati dei blind. Gli altri devono agire ed effettuare delle mosse talvolta svantaggiose per accaparrarsi qualche chip. Il tempo è il nostro alleato in queste fasi. Decidiamo anche noi quando esercitare molta pressione sui nostri avversari.

È importante non vedere degli all-in con delle mani marginali. Al massimo siamo noi a rilanciare all-in lasciando la decisione a loro. Se un giocatore va all-in non avrà certamente 72o in mano. Inoltre è importante evitare piatti molto sostanziosi. Possiamo ridurre lentamente gli stack degli avversari giocando dei piatti piccoli. Nei piatti ricchi esiste sempre il pericolo che gli avversari aumentino notevolmente il loro stack e noi perdiamo il nostro vantaggio di chip.

Un esempio:

Siamo in quattro al tavolo, i blind sono di 500/1000 con gli ante di 100. Siamo il chip leader con 52k chip e siamo seduti al BB. Il button va all-in con 11k. Lo SB passa e noi abbiamo in mano T8s. L’errore più grande che possiamo fare e vedere questo all-in. Il button potrebbe tentare di rubare i blind, ma abbiamo soltanto una mano mediocre e siamo quasi sempre sfavoriti. Far raddoppiare lo stack all’avversario non è il nostro obiettivo. Quindi passiamo aspettando una situazione nella quale abbiamo in mano una buona combinazione. Con essa, poi, saremmo noi a puntare la pistola al petto degli avversari. Tuttavia, si dovrebbe effettuare un call all-in con delle mani come AJo o 88, anche se non si è seduti nel BB. Infatti è vantaggioso sfruttare queste situazioni +EV-, per incrementare il proprio chip lead. Inoltre si dovrebbero tentare dei re-steal nelle situazioni appropriate. Ad esempio, se un average stack rilancia contro uno short stack si potrebbe effettuare un controrilancio con una mano marginale, se esiste fold equity (vedi sopra; rilanciare 5-7 volte tanto).

Se però vi accorgete che tutte le persone rispettano il vostro gioco, si dovrebbero prendere molto sul serio dei rilanci. A volte gli avversari buttano via tutto tranne QQ+, AK contro il chip leader.

Short Stack
Se siamo lo short stack possiamo sfruttare il gioco dell’average stack e del big stack. Essi aspettano di ricevere buone carte per esercitare pressione su di noi e noi dobbiamo fare qualcosa, altrimenti i blind ci divorano. Quindi diventiamo molto più aggressivi. In fin dei conti cosa abbiamo da perdere?

Soltanto relativamente poche chip ci tengono in vita e se vogliamo vincere il torneo dobbiamo agire. Aspettare che gli altri si eliminino a vicenda per essere poi heads-up e raddoppiare 10 volte il nostro stack eguagliando l’entità dello stack avversario è una cosa molto improbabile. Quindi rubiamo i blind mentre gli avversari aspettano delle carte buone. Un esempio:
Siamo ancora una volta in quattro al tavolo. I blind sono di 500/1000 e gli ante di 100. Abbiamo 13k chip e siamo seduti nella prima posizione.

Abbiamo in mano QTs. Cosa facciamo?

Non c’è dubbio, effettuiamo un push. Come esito del push esistono soltanto due risultati.

O passiamo e vinciamo noi i blind, ovvero 2k chip e se ci riusciamo un paio di volte siamo nuovamente in lizza.
Oppure il nostro rilancio viene visto. Ci sono buone probabilità che si tratti di un coinflip, quindi l’avversario ha una pocket pair bassa. Non è una situazione svantaggiosa per noi. Infatti siamo alla ricerca di tali situazioni.
Oppure siamo sfortunati e l’avversario vede con AA, KK o QQ. A quel punto siamo quasi sicuramente fuori dal torneo. In tutte le altre situazioni siamo soltanto leggermente sfavoriti e con un po’ di fortuna anche leggermente favoriti.

Anche in questi casi è importante chi attacchiamo. Se è in gioco un altro short stack esso trarrebbe vantaggio se un altro giocatore vedesse il nostro rilancio. Per questo motivo è più proficuo attaccare l’altro short stack. Se non esistono altri short stack bisogna attaccare, per le stesse ragioni, gli average stack. Infatti, se otteniamo un double up (ovvero raddoppiamo le nostre chip) contro il big stack non si avrebbe lo stesso vantaggio rispetto ad un double-up contro un average stack, dal momento che quest’ultimo diventerebbe uno short stack e noi ci saremmo avvicinati ad una posizione più alta in classifica.

Non dovete aspettare assolutamente una mano buona per troppo tempo. Dobbiamo fare qualcosa se vogliamo vincere, quindi non abbiamo scelta. Chissà quando avremo di nuovo una mano simile. Se in seguito ci tocca effettuare un push con 73o, quando il nostro stack è di soli 4 BB, la nostra fold equity è particolarmente bassa. E se poi l’avversario fa call, possiamo alzarci ed andarcene.

Nel prossimo articolo analizzeremo il gioco con altri due avversari al tavolo e poi il gioco heads-up.

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