Vai al contenuto

Heads Up – Gestione del bankroll – di Alioscia Oliva

  • di

Fin da quando ho depositato i miei primi 50 dollari su una pokerroom online ho sempre saputo che se avessi voluto giocare a lungo con quei pochi soldi che avevo sul mio account avrei dovuto giocare su dei tavoli con limiti adeguati per l’ammontare di denaro che avevo indirizzato al poker. Cioè dentro di me quella che tecnicamente viene chiamata gestione del bankroll era un concetto che se pur in maniera primitiva era già molto chiaro.

Definiamo innanzitutto il bankroll. Con questa parola intendiamo l’ammontare di denaro che un giocatore desidera e può destinare al gioco del poker.

La maggior parte delle persone che gioca a poker non capisce che avere una buona gestione del bankroll è una qualità che ogni giocatore che voglia essere vincente deve avere al pari del sapere calcolare le odds, del saper leggere gli avversari, della disciplina o dell’avere un’ottima conoscenza tecnica del gioco stesso.

Proprio la disciplina, altra qualità fondamentale per un giocatore vincente, è strettamente collegata con la gestione corretta del bankroll, in quanto la prima è condizione necessaria ma non sufficiente per la seconda. Ovvero è necessario essere disciplinati per avere una buona gestione del bankroll, ma il fatto stesso di possedere la prima qualità non garantisce la seconda, in quanto la gestione del bankroll è un’arte che va appresa e seguita rigorosamente, appunto con disciplina.

Una buona gestione del bankroll fa avere un’attitudine mentale forte e sicura. Psicologicamente avremo un vantaggio non indifferente rispetto a quei giocatori che non possono permettersi di perdere perché altrimenti non avranno i soldi per giocare ancora. Non giocheremo mai con la paura di perdere, l’elemento fortuna che nel singolo evento è presente nel gioco del poker non ci causerà nessuno stress, perché avremo il bankroll necessario per giocare e vincere nel long run.

Tutti sono vulnerabili alle variazioni causate dall’elemento fortuna nel breve periodo, una buona gestione del bankroll ci permetterà di sopportare questo effetto agevolmente. I gamblers vanno e vengono, ma nel long run i giocatori che hanno una corretta gestione del bankroll rimarranno sempre in pista.

Ho visto molti giocatori trasformarsi da perdenti in giocatori vincenti solo cambiando la propria gestione del bankroll. Infatti applicando un approccio metodico e disciplinato alla gestione finanziaria dell’ammontare di denaro che indirizziamo al gioco del poker, possediamo un’arma in più di eccezionale potenza rispetto ai giocatori indisciplinati. Tale arma crea un vantaggio psicologico non indifferente.

Sottolineo alcune regole fondamentali per avere una buona gestione del proprio bankroll:

1) Prima regola fondamentale è quella di non destinare a bankroll tutto il denaro che possediamo. Il bankroll deve essere costituito da quei soldi che possiamo permetterci di perdere. Anche se il nostro obiettivo è sicuramente quello di non perdere tutto il nostro bankroll, sapere che possiamo permetterci di perderlo ci da la tranquillità necessaria per giocare il nostro miglior poker. Quindi il bankroll non deve essere costituito dai soldi che necessitiamo ad esempio per pagare l’affitto o per comperare altri beni di prima necessità.

2) Non usare il bankroll per delle spese non attinenti al poker. Cioè ad esclusione dei cash out che non intaccano il nostro bankroll, è molto importante non utilizzare il proprio bankroll per qualsiasi tipo di spesa, con nessuna eccezione. Cominciare a fare delle eccezioni ed utilizzare il bankroll per fare delle spese superflue, vuol dire non avere la disciplina necessaria per diventare un giocatore vincente.

3) Non dobbiamo mai essere troppo orgogliosi da non scendere di livello di gioco se il nostro bankroll non è in buone condizioni e non giustifica più il livello a cui stiamo giocando. Mi spiego meglio, se siamo in un run molto negativo, oltre ad avere un bankroll inferiore perché indebolito dalle perdite, vi sarà un’attitudine mentale non corretta per giocare a poker dovuta a due fattori principali, 1) le continue perdite ci fanno giocare ancora peggio 2) il bankroll non nelle condizioni solite ed ottimali ci da quell’atteggiamento mentale inficiato dalla presenza della paura che ci pone in una condizione di svantaggio rispetto ai nostri avversari. Il gioco del poker è un gioco dove la psicologia è uno tra i fattori predominanti, quindi dobbiamo stare attenti a quei meccanismi psicologici che potrebbero metterci in una condizione di svantaggio. La soluzione ottimale a questa situazione è quella di scendere di un livello di gioco al quale eravamo solitamente abituati a giocare, questo perché farà ritornare il bankroll in perfette condizioni in relazione al nuovo inferiore livello e ci farà sicuramente affrontare avversari in media leggermente meno forti con i quali vinceremo più agevolmente riguadagnando fiducia in noi stessi e nel nostro gioco.

Se il nostro obiettivo è quello di crescere e di giocare limiti sempre più alti, allora la gestione corretta del bankroll deve essere un credo a cui bisogna essere devoti.

Alla domanda quale è il bankroll adeguato per giocare a poker bisogna rispondere con un’altra domanda. Infatti tale quesito posto in questi termini risulta essere troppo semplice e superficiale. Per decidere quale è il bankroll ottimale per giocare a poker bisogna analizzare che tipo di gioco vogliamo affrontare, se limit o no limit ad esempio, se tornei multitavolo o sit and go o cash game, se omaha o Texas Hold’em o altro.

Tutti i più famosi libri di teoria sostengono che il bankroll appropriato per giocare il limit Texas Hold’em cash game risulta essere pari a 300 big blinds (per esempio se decidiamo di giocare il 10-20 limit dobbiamo possedere 6k). Se invece decidiamo di giocare il no limit hold’em cash game il bankroll minimo necessario consigliato a 20 poste (esempio gioco l’ 0,5-1 no limit dove la posta è solitamente di 100, allora dovremmo avere non meno di 2k per avere un bankroll adeguato).

La domanda che cercherò di rispondere in questo articolo e in maniera più semplice possibile è quella relativa a quale sia il bankroll necessario per affrontare i sit and go Heads Up con una struttura non turbo e quale sia una gestione ottimale dello stesso.

Personalmente ritengo che un bankroll adeguato per giocare questo tipo di Heads Up, sia costituito da un ammontare pari a 20 o 25 buy-in a secondo del livello, e anche di più per quelli superiori. Questa risposta scaturisce da un’esperienza maturata su pokerstars in ben più di 4 anni e con alle spalle all’incirca 15.000 match giocati. Infatti ho notato che per gli Heads Up della fascia 5$-10$-20$-50$ un bankroll pari a 20 buy-in risulta essere più che sufficiente se si sta giocando ad un livello adeguato alle proprie capacità. Per quanto riguarda gli Heads Up con buy in 100$ e soprattutto 200$ e 300$, per avere una adeguata tranquillità psicologica risultano necessari 25 buy-in, anche perché i giocatori sono mediamente migliori rispetto ai livelli inferiori e la possibilità di avere strike negativi più lunghi risulta essere più probabile. Ho giocato molto poco gli Heads Up da 500$ in confronto agli altri livelli e ancor meno quelli con buy in da 1000, ma sono fermamente convinto che per questi due livelli 25 buy-in non sono più sufficienti per affrontare il gioco con metodo e professionalità. In questa fascia di gioco ritengo opportuno adeguare il proprio bankroll a 30 buy-in. Per quanto riguarda gli Heads Up da 2000 e da 5000$ di iscrizione non ho maturato ancora nessuna esperienza per dare una corretta valutazione del problema.

Analizziamo ora di seguito altri 3 punti fondamentali per avere una corretta gestione del proprio bankroll:

1) Quando salire di livello.

2) Quando scendere di livello.

3) Quando fare il cash out.

Quando salire di livello. Non penso ci siano numeri o proporzioni che indichino dal punto di vista matematico quando è opportuno salire di livello, ma penso piuttosto che la decisione sia costituita da un processo personale che risulta essere per questo motivo prettamente soggettivo. Ovviamente l’unica cosa a cui attenersi strettamente è quella di avere il bankroll adeguato per il salto di livello. Per il resto, secondo me, bisognerebbe salire di stake solo nel momento in cui si domina e ci si sente completamente a proprio agio nel livello che si decide di abbandonare. Solo in questo momento ritengo che un giocatore sia pronto per tentare di giocare con buy-in più elevati, ho scritto volutamente “tentare” perché non è da escludere che dopo un breve periodo sia necessario ritornare indietro al livello di provenienza perché ci si è resi conto di non essere ancora pronti per quel determinato salto.

Quando scendere di livello. Se per salire di livello non ci sono regole matematiche o soglie numeriche che indichino quando effettuare lo spostamento, ben differente, a mio avviso, risulta essere la situazione quando si renda necessario scendere di buy in. Per meglio chiarire questo concetto risulta più agevole esporre un esempio. Il giocatore X è solito giocare gli Heads Up da 50 di buy-in con una corretta gestione del bankroll, quindi si è avvicinato a questo livello con 1000 dollari e ripone particolare attenzione ai soldi che possiede nel suo casher. Per differenti motivi, per esempio perché non pronto per giocare il buy in da 50, o perché attraversa un incredibile bad run o perché non nelle condizioni ottimali per giocare, il suo bankroll scende fino a 400 dollari. A questo punto il suo bankroll oltremodo indebolito risulta del tutto inadeguato per giocare gli Heads Up da 50 dollari, ma risulta anche essere il bankroll sufficiente per giocare gli Heads Up da 20 dollari di buy-in. E’ in questo momento che il giocatore X con una buona gestione dei suoi soldi, con disciplina e maturità si rende conto e si impone di scendere di livello e ricominciare a costruire un ammontare di denaro sufficiente per farlo tornare a giocare le partite che era solitamente abituato a giocare, ma che temporaneamente ha dovuto abbandonare. L’attitudine mentale, la disciplina e la conoscenza di come gestire i propri soldi ci porrà al riparo dal terminare il denaro che abbiamo deciso di dedicare al gioco del poker.

Quando fare il cash out. Anche per questo punto, così come per il primo, non ci sono limiti precisi o proporzioni matematiche. Sottolineo però che i cash out devono essere effettuati perché sono salutari, risulta essere un errore non fare mai cash out. Questo perché non eseguire mai un prelievo dal proprio account fa crescere il bankroll molto più rapidamente e ci spingerà a giocare verso livelli più alti più velocemente senza aver acquisito la necessaria esperienza nei livelli inferiori. Per questo ritengo che anche il cash out fa bene al bankroll, e dal punto di vista psicologico esso diviene la gratificazione dei nostri sforzi pokeristici. L’unica regola da rispettare quando si fanno i cashout risulta essere di facile intuizione: non prelevare un ammontare di soldi tale da rendere il nostro bankroll inadeguato per il livello che abbiamo intenzione di continuare a giocare. Per il resto ad esempio se stiamo giocando Heads Up da 50 dollari con bankroll di 1000, ogni qual volta arriviamo a 1500 potremmo decidere di prelevare 500 e premiarci regalandoci qualcosa.

Sapere quale sia il bankroll adeguato per affrontare un determinato livello, sapere come gestire il proprio bankroll e avere la disciplina nel gestirlo correttamente sono qualità necessarie ad ogni giocatore che voglia essere vincente, non solo negli Heads Up, ma in qualsiasi altra forma di gioco dove sia presente il denaro e l’abilità.

Alioscia “alessio” Oliva

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *