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Il buon giocatore di poker, Poker che passione 2

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Da buon appassionato di poker quale sono cerco di tenermi aggiornato in materia anche quando non gioco. Riviste, libri e soprattutto forum diventano punti di riferimento utili per migliorare, imparare, crescere e conoscere meglio il gioco.

Proprio navigando sui vari forum presenti in rete ho trovato una discussione interessante alla quale cercherò di dare una risposta in questo articolo.

Il titolo del post era “ma chi è il bravo giocatore?”. Domanda semplice ma che permette di aprire una discussione abbastanza ampia.

Teoricamente un buon giocatore di poker è uno che vince. Per cui la risposta immediata sarebbe quella di guardare le money list e di conseguenza stilare la classifica dei migliori giocatori al mondo.

Però se andiamo a vedere la all time money list in testa troviamo un pokerista davvero formidabile ovvero Mister Jamie Gold!!!!

Questo dato ci fa riflettere su come la sola money list non sia sufficiente per stabilire una classifica di merito in quanto condizionata dal singolo risultato in un torneo con un prizepool eccezionale.

Ma allora come possiamo valutare se un giocatore di poker è davvero un buon giocatore?

Riflettendoci mi sono venuti in mente alcuni elementi, a mio avviso importanti per essere un buon giocatore a qualsiasi livello.

AVERE DISCIPLINA

Questo è il requisito più importante e imprescindibile che ci sia. Non saremo mai buoni giocatori se prima non siamo buoni amministratori delle nostre fortune vinte al tavolo. Disciplina significa programmazione, gestione e soprattutto significa darsi delle regole, gestire i periodi negativi in modo da andare oltre l’aleatorietà naturale di questo gioco.

AVERE TALENTO

Riassumo tutto in una parola, talento, ovvero la dote naturale nel riuscire a giocare a carte anche senza sapere niente del gioco. Come negli altri sport anche nel poker ci sono giocatori che hanno un talento naturale, che poi con gli anni viene affinato, che gli permette di avere quella marcia in più nei confronti degli altri giocatori

AVERE COSTANZA

Questa dote è necessaria per durare del tempo e non essere delle meteore. Nella giornata di grazia qualsiasi giocatore, anche scarso, può riuscire a vincere un torneo. Nel tempo però i risultati non mentono. I buoni giocatori hanno costanza di rendimento, ci sono sempre e sono sempre in grado di poter piazzare il risultato anche senza miracoli della sorte.

AVERE VOGLIA DI MIGLIORARE

Ogni volta che ci sediamo al tavolo abbiamo sempre qualcosa da imparare. Spesso però soprattutto dopo qualche risultato positivo tanti giocatori tendono a diventare professori pensando di aver capito tutti i segreti. Sedersi anche dopo anni di gioco e continuare ad aver voglia di imparare, informarsi, leggere, confrontarsi con gli altri giocatori è naturalmente fondamentale per aggiungere un tassello al proprio gioco. Non bisogna mai stancarsi di imparare anche perché (e questi ultimi anni lo dimostrano con l’avvento di tanti giovani talenti) il gioco è in continua evoluzione per cui anche nel poker “chi si ferma è perduto”.

ESSERE EDUCATI AL GIOCO E AGLI AVVERSARI

Con questo intendo l’essere pronti ad accettare il poker per quello che è ovvero un gioco con una componente aleatoria molto forte dove possono arrivare periodi negativi o sfortunati. La gestione di questi periodi risulta fondamentale per essere buoni giocatori. Infatti il buon giocatore sa accettare questi momenti con serenità sapendo che per forza di cose giocando in un certo modo la varianza negativa finisce. Chi invece non è educato al gioco probabilmente dopo lamentele varie tilterà rischiando di bruciarsi in poche sessioni il bankroll costruito in mesi o anni.

Ugualmente importante a mio avviso resta l’educazione e il rispetto nei confronti dei nostri avversari soprattutto con quelli che ci vincono il piatto al 5%. Il buon giocatore non si arrabbierà e non farà nessuna sfuriata contro questi giocatori perché sa benissimo che nel lungo periodo saranno proprio loro a permettergli di chiudere positivamente la sessione.

SAPER GESTIRE LE PROPRIE PARTITE

Se la disciplina a livello economico risulta una dote fondamentale a livello sportivo saper gestire bene le proprie partite ha la stessa fondamentale importanza. Un buon giocatore sa a quale livello ha del margine, sa qual è la tipologia di gioco nella quale è migliore e sa gestire sia quando giocare a poker (difficile che un buon giocatore si sieda al tavolo stanco o ubriaco) e sia per quanto tempo giocare e a che tipologia giocare. Gestire bene le proprie partite significa prendersi un vantaggio già in partenza e ci permette di giocare sempre il nostro miglior poker.

Questi sono solo alcuni aspetti per pensare col tempo di diventare buoni giocatori.

Voi a che punto siete?

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