Vai al contenuto

Il gioco ad un tavolo finale – Pokerstrategy

  • di

PokerStrategy.com ci ha messo a disposizione un articolo della loro sezione Sit-and-Go e Tornei. In questa prima parte della nostra serie su come si gioca ad un tavolo finale analizziamo le fasi iniziali fino a 7 giocatori ancora rimasti in gara.

Questo articolo si basa sui contenuti del discorso tenuto da Daniel Negreanu durante la World Poker Conference del 2004. In questa sede si parlerà di come si dovrebbe giocare ad un tavolo finale se si ha l’obiettivo di vincere il torneo.

La motivazione
Un elemento che fa la differenza nel modo di giocare è la motivazione. Se l’unico obiettivo da voler perseguire è la vittoria del torneo allora è consigliabile un approccio aggressivo e rischioso.

Se invece ogni posizionamento più in alto e l’aumento della vincita risulta un bel successo, allora si prova ad evitare i duelli rischiosi e si cerca ad osservare come gli altri giocatori si eliminano a vicenda.

In questo articolo viene mostrato come si cerca la migliore via di mezzo possibile. Non si dovrebbe essere troppo passivi, ma nemmeno troppo aggressivi. Inoltre lo stile di gioco dipende molto dal numero degli avversari e dalla stack size dei giocatori.

7-9 giocatori (Ring Game)

Average stack
Con un average stack per moltissimi avversari è importante giocare le proprie carte. Provare delle giocate particolari e tendere una trappola agli altri giocatori oppure tentare di farli cadere in un bluff è uno degli errori più grandi che molti giocatori commettono. Con un numero così elevato di avversari il pericolo che almeno uno dei giocatori abbia una mano forte è troppo elevato. È importante essere pazienti e giocare normalmente le nostre carte. Il nostro stack rientra nella media e non dobbiamo preoccuparci che i blind potrebbero rappresentare un pericolo per noi.

Inoltre, è importante provare a non farci coinvolgere in duelli con il chip leader o altri big stack. Esiste il grande pericolo che l’unica persona al tavolo con uno stack più elevato del nostro ci elimini dal torneo. Il nostro obiettivo è quello di giocare contro gli short stack ed esercitare pressione su di loro.

Presentiamo ora un esempio perfetto, nel quale molte persone sceglierebbero probabilmente il modo di giocare sbagliato.

Siamo al button con 16 big blind e tutti passano. Diamo uno sguardo alle nostre carte vedendo 73 off suit. Lo small blind e il big blind sono shortstacked (meno di 8 big blind). Cosa facciamo?

A molti giocatori verrebbe in mente di effettuare un all-in in questa situazione per aggiudicarsi i blind. Ma questo è sbagliato!
Dobbiamo riflettere su quali mani farebbero call e saremmo sfavoriti contro praticamente tutte. Molti penseranno che è importante esercitare grande pressione sugli shortstack e non è certamente sbagliato. L’espressione chiave però è “aggressione selettiva”. Se abbiamo le carte giuste mettiamo sotto pressione gli shortstack. È importante assumere l’iniziativa decidendo noi quando giocare per le nostre chip. Non dobbiamo farci coinvolgere. Assume importanza anche il fatto che i nostri rilanci futuri non verrebbero più rispettati dagli altri giocatori se vedessero la nostra mano spazzatura. Si tratta di una delle cose peggiori che ci possa capitare, ovvero perdere gran parte dello stack diventando shortstacked ed avere una image da maniac.

La decisione corretta nel nostro esempio è quindi FOLD!

Dovremmo correre grandi rischi soltanto se alcuni shortstack sono stati eliminati e noi siamo tra i primi 4-5. È estremamente importante avere una image tight con un stack medio di circa 15 big blind. Altrimenti i nostri avversari non prendono sul serio i nostri rilanci controrilanciando all-in. Un call poi sarebbe possibile soltanto con poche mani. Bisogna quindi attaccare gli short e middle stack con le mani giuste. Se dopo di noi sono seduti ancora dei big stack, a cui piace effettuare dei re-steal è spesso vantaggioso non fare dei semplici rilanci ma andare direttamente all-in con circa 10-14 BB avendo in mano Ax o delle pocket pair, dal momento che un re-raise ci porrebbe di fronte ad una situazione molto difficile.

Big Stack
Non è un compito facile essere il big stack al tavolo finale, nonostante potrebbe sembrare così a prima vista. Molti giocatori credono di dover controllare il tavolo ed eliminare gli shortstack. Controllare il tavolo significa anche esercitare pressione con delle carte di valore mediocre e questo è sbagliato. Come big stack la nostra arma maggiore è lo stack stesso. Non dovremmo dissiparlo con delle mosse azzardate. Anche in questa sede dovremmo attenerci all’ “aggressione selettiva”. Non vogliamo correre alcun rischio. Decidiamo quando giochiamo e questo lo facciamo con delle carte buone. Infatti non vogliamo che uno shortstack possa raddoppiare il suo stack grazie a noi e perdere così il nostro vantaggio di chip.

Un esempio per chiarire:
UTG 15 BB (Under the Gun è il giocatore in prima posizione)

BU 30BB (Hero)

SB 12 BB

BB 25 BB
Pre-flop: UTG raises to 4 BB, Hero is button with A Q

Cosa facciamo?

UTG rilancia con decisione, quando un big stack si trova nel big blind. Questo mostra molta forza. Pertanto, la nostra fold equity è bassissima se effettuiamo un all-in. Con AQo siamo spesso leggermente favoriti. Tuttavia, si propenderà spesso per decisioni da coinflip (50:50) se l’avversario ha rilanciato con una pocket pair. In fin dei conti il range dell’avversario è troppo ristretto e le nostre possibilità di vincere il piatto al pre-flop sono troppo esigue.

Quindi passiamo, anche se lo facciamo a malincuore. Infatti, scegliamo le situazioni nelle quali mostriamo forza e mettiamo sotto pressione gli avversari.

Modifichiamo leggermente l’esempio:

MP3 15 BB

BU 30BB (Hero)

SB 12 BB

BB 9 BB
Pre-flop: MP3 raises to 3 BB, Hero is button with A Q

La situazione è simile, ma dei fattori determinanti sono cambiati. MP3 rilancia soltanto fino a 3 big blind, mentre uno short stack è nella posizione del big blind. Molto spesso si tratta di un blind steal. Siamo in netto vantaggio di fronte al suo range ed abbiamo una buona fold equity, poiché l’avversario non riceve più degli odds vantaggiosi per un call avendo effettuato soltanto un piccolo rilancio. Come regola generale potete ricordarvi che si ha una discreta fold equity quando si riesce a rilanciare di cinque volte il rilancio dell’avversario.

I re-steal, quindi i rilanci (spesso all-in) con una mano di valore medio come ad esempio A5 suited in seguito ad un rilancio sono vantaggiosi quando

  • il rilancio dell’avversario sembra essere uno steal
  • lo stack originario dell’avversario è circa 5-7 volte il suo rilancio
  • voi avete uno stack visibilmente maggiore
  • la nostra mano ha delle possibilità di vincita contro il suo call-range, quindi non è dominated spesso (ad es. AQ+,A2s+, 45s-KQs, 22+ con una call-range di JJ+,AQs+,AKo).

È importante avere uno stack grande. Così possiamo essere sicuri di non venire eliminati contro un monster. Naturalmente non si dovrebbe esagerare con questi re-steal. Tuttavia, essi rappresentano un’arma molto importante per vincere un torneo ed intimorire gli avversari.

Come short stack
Siamo considerati degli shortstack se il totale delle nostre chip è inferiore a dieci big blind. In queste situazioni è importante agire. Tuttavia, è sbagliato anche qui effettuare un push con due carte qualsiasi. È chiaro che dobbiamo agire ed il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di rubare per lo meno i blind. Ma abbiamo ancora sei avversari al tavolo, per cui un giro è ancora lungo abbastanza per scegliere meglio le situazioni più vantaggiose.

Dovremmo aspettare mani migliori. Quindi tutti gli assi con un kicker medio e tutti i Re forti come KQ e KJ sono giocabili in queste situazioni. Se abbiamo in mano una combinazione giocabile dovremmo sempre andare all-in e non effettuare dei rilanci da 3 big blind. Se investiamo già un terzo del nostro stack al pre-flop saremmo comunque pot-committed. Quindi la decisione migliore è quella di andare all-in da subito. In questo modo riusciremmo anche a far passare delle mani più forti come delle pocket pair basse e medie ed aggiudicarci i blind. Se l’avversario vede ci troviamo spesso di fronte ad una situazione di 50:50 oppure siamo (leggermente) sfavoriti. È importantissimo che prima di noi abbiano passati tutti. Nel caso di limper bisogna essere attenti ed in seguito ad un raise abbiamo bisogno di una mano fortissima!

I fattori importanti per un push all-in sono:

  • le vostre carte (considerate i call range. 78 suited spesso è migliore di A3 off suited per via della dominazione.)
  • la vostra posizione (quanti giocatori dopo di voi hanno ancora la possibilità di avere un monster?)
  • la vostra image (se avete rilanciato due volte di fila dovreste passare senza grandi ripensamenti A8 off suited).
  • gli stack dei blind (attaccare gli stack piccoli e medi a cui potete “far male”.)
  • il modo di giocare dei blind (attaccare possibilmente i giocatori tight/passive)

Questi fattori valgono anche per i middle o big stack.

Nel prossimo appuntamento www.pokerstrategy.com approfondisce come giocare con 4-6 giocatori al tavolo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *