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News Legali sul Poker Soprtivo

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Il Consiglio di Stato invita il Ministero degli Interni a fare chiarezza sulle norma in materia di organizzazione dei tornei di poker sportivo Texas Hold’em. L’ordinanza è stata emessa su ricorso dell’associazione Poker One di Campobasso che si è vista negare dalla Questura locale il permesso a organizzare tornei nonostante l’impegno a rispettare le prescrizioni imposte da altre Questure italiane.
Secondo la Questura di Campobasso infatti il poker è un gioco illecito in tutte le sue varianti, un’interpretazione che tuttavia non ha convinto il Consiglio di Stato, soprattutto sulla scorta delle posizioni diametralmente opposte seguite dalle diverse questure italiane (come ad esempio quelle di Trento e di Bari). IL supremo tribunale amministrativo ha così invitato il Ministero degli Interni a esprimere ”una posizione unica a livello centrale” entro 60 giorni.
Una diatriba che va avanti da alcuni mesi. Una volta diffusa la notizia dell’ordinanza emessa dal Consiglio di Stato sulla necessità di uniformare la regolamentazione sul poker live e su tutte le sue varianti, arrivano le prime reazioni da parte delle associazioni di settore coinvolte nella questione.
Il riferimento è per la Poker One, associazione regolarmente iscritta alla Federazione Italiana Gioco del Poker che aveva presentato ricorso al Tar una volta giunta a conoscenza della decisione presa dal Questore di Campobasso – il dott. Giuseppe Messa – di inserire il Texas Hold’em tra i giochi proibiti.
Il presidente della Poker One Mauro Minichetti ha commentato: “Abbiamo presentato ricorso al Tar, ed ora l’ordinanza del Consiglio di Stato ci dà senza dubbio sollievo perchè rappresenta un parziale chiarimento della confusione attualmente in atto. E’ decisamente assurdo il fatto che ogni regione, ogni città d’Italia possieda una propria regolamentazione sui tornei di poker sportivo. La decisione del Ministero dell’Interno giungerà tra 60 giorni al massimo e cercheremo in questo modo di capire come agire. Non è diritto di rivalsa, ma solo desiderio di capire come applicare le regole, evitando di basarsi sulle scelte puramente personali dei vari Questori. Aspiriamo ad una razionalizzazione della norma”.
Il presidente della Federazione Italiana Gioco del Poker Isidoro Alampi, aggiunge:
“L’ordinanza del Consiglio di Stato è un enorme passo avanti e consente di accelerare i tempi per arrivare a una disciplina unica sul piano nazionale. Il Ministero degli Interni avrebbe dovuto emettere una direttiva sulla materia già da diverso tempo, ma finora ha rinviato la questione. Adesso ha un termine di 60 giorni per esprime una posizione unica che valga per l’intero paese. Adesso è obbligatorio che ci si assuma la responsabilità di riconoscere piena cittadinanza al poker sportivo. Anche perché la situazione che si è andata creando è decisamente anacronistica, sia perché sul mercato italiano dell’online verranno lanciati a breve gli skill games, sia perché nelle regioni italiane vigono discipline completamente opposte. Si prendano il caso del Piemonte dove il Texas Hold’em è incluso nella lista dei giochi illegali, e quello del Trentino dove addirittura è stato conferito mandato al Servizio Commercio – Ufficio di Polizia Amministrativa a emettere licenze. Abbiamo suggerito uno schema che prevede la possibilità di organizzare tornei a diversi livelli, fino a quello regionale che fissa a 100 euro l’importo massimo della tassa di iscrizione”.

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